Il pesce è un ottimo alimento, da sempre presente nella dieta mediterranea e oggi giorni facilmente reperibile non solo nei posti di mare.
Dal punto di vista nutrizionale il pesce è ricco di proteine, vitamine, acidi grassi polinsaturi (Omega 3 e Omega 6) e sali minerali.
Le proteine contenute nel pesce sono di alto valore biologico e risultano più digeribili rispetto a quelle della carne. Hanno inoltre la capacità di intervenire positivamente sull’ipotalamo ed il centro della sazietà, ridurre le infiammazioni e migliorare la sensibilità all’insulina, risultando quindi efficaci nella prevenzione e nella terapia del diabete mellito di tipo 2.
Le vitamine più presenti nel pesce sono le vitamine A, B, e D. La vitamina A possiede proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, protegge la vista da malattie come cataratta e degenerazione maculare e agisce come rigenerante cellulare mantenendo in buona salute la pelle. Le vitamine del gruppo B contribuiscono al normale metabolismo energetico e alla riduzione della stanchezza e dell’affaticamento mentre la vitamina D è importante per la buona salute delle ossa, del sistema nervoso e del cuore.
Inoltre nel pesce sono abbondanti gli Omega 3, consigliati per abbassare alti levelli di colesterolo e mantenere sotto controllo le dislipidemie; aiutano anche a prevenire e curare l’ipertensione arteriosa.
In base al contenuto di lipidi il pesce viene diviso in pesce grasso (salmone, sardine, sgombro), semigrasso (tonno fresco, pesce spada) e magro (merluzzo, orata, acciughe, aragosta, polpo)
Salmone, sgombro, anguilla e aringa (che non si trova nei nostri mari) fanno parte dei pesci grassi, sono ricchi di acidi grassi Omega 3 e a causa della maggiore percentuale lipidica sono più difficili da digerire, meno conservabili e più calorici rispetto agli altri pesci. Due porzioni settimanali sono quindi più che sufficienti.
Tonno e pesce spada sono ottimi da inserire nella dieta ma trovandosi in cima alla catena alimentare dell’ambiente acquatico (sono predatori), tendono ad accumulare nelle loro carni quantità importanti di sostanze tossiche. Il loro consumo andrebbe limitato quindi nei bambini, durante la gravidanza e allattamento.
I pesci magri come orata, acciughe, sogliola, merluzzo e nasello possono essere consumati anche quattro volte a settimana
Infine un discorso a parte meritano altri abitanti del mare come crostacei e molluschi. I crostacei (gameberi, aragosta, astice etc) ed i molluschi bivalvi (cozze, vongole e ostriche) hanno un contenuto calorico basso che si aggira mediamente sulle 70-85 kcal per 100g di parte edibile ma sono ricchi di colesterolo e sodio, per questo vanno consumati con moderazione da parte delle persone affette da sindrome metabolica e dagli ipertesi. I molluschi cefalopodi come polpo, seppia e calamaro invece mantengono un basso contenuto calorico ma sono più poveri di sodio e colesterolo. Consigliati quindi a tutti.