Le uova sono da sempre un  preziosissimo elemento per l’alimentazione umana, in quanto ricche di proteine, grassi buoni, zinco, fosforo, calcio e vitamine.
Le uova sono un ottimo alimento da inserire nelle diete: pensate che un uovo sodo contiene normalmente solo 65 calorie e dunque cenare con due uova significa apportare nell’organismo appena 130 calorie, garantendo però il giusto apporto nutrizionale di proteine. Purtroppo negli ultimi anni le uova sono state eccessivamente demonizzate a causa del loro alto contenuto in colesterolo, per cui è pensiero comune non consumarne più di una alla settimana. Il motivo è semplice: le linee guida per una corretta alimentazione consigliano di non superare i 300 mg di colesterolo al giorno, e un uovo ne contiene ben 250: da solo, ricopre più dell’80% del massimo consentito.
Tuttavia da qualche anno a questa parte si è scoperto che l’80% del colesterolo in circolo nel sangue è prodotto dall’organismo, e solo il 20% deriva da quello introdotto con l’alimentazione. Quindi si può tranquillamente considerare il consumo di due o tre uova alla settimana, arrivando anche a cinque in persone senza problemi particolari di dislipidemia o intolleranti ad altri tipi di fonti proteiche (come l’intolleranza al latticini). E’ ovvio però che in questo calcolo non bisogna dimenticare la quota di uova che assumiamo attraverso prodotti “lavorati” come i ripieni, la pasta fresca, torte fatte in casa etc.
Se invece si mangiano solo gli albumi (la principale fonte di proteine) la quantità è pressochè illimitata e segue quella degli alimenti proteici classici.
Personalmente preferisco l’uso di uova biologiche o di provenienza casalinga, come quelle che si acquistano dal contadino. Ricordo infatti a tutti la seguente classificazione delle uova, introdotta dal 4/04/2004 con la legge Alemanno, in cui i sistemi di allevamento sono codificati come segue:

0 = biologico
1 = all’aperto
2 = a terra
3 = in gabbia

e la sigla che troviamo stampata su ogni singolo uovo esempio: 3 IT 001 TO 036, significa:
3: individua il metodo di allevamento delle galline  (in gabbia);
IT: Italia, ovvero lo Stato di produzione
001: Codice Istat del Comune di ubicazione del produttore;
TO: sigla della provincia di ubicazione del produttore;
036: codice identificativo del singolo allevamento di produzione.

Buon consumo di uova a tutti!