Con il termine Quaresima si indicano i giorni che passano dalla fine del Carnevale alla Pasqua. In questo periodo i Cristiani dovrebbero astenersi dai cibi grassi e mangiare “di magro”. Nella nostra tradizione la lista dei cibi da portare in tavola comprendeva soprattutto pane, polenta, zuppe o minestre di ortaggi, tortelli di verdura, pesce fresco o conservato (come l’aringa, molto utilizzata dalla povera gente in quanto poco cara ma ricca di sapore). Erano esclusi carni, uova (soprattutto il rosso) e grassi di animali terrestri.
Oggi c’è stata una generale riscoperta del digiuno e di certe abitudini alimentari antiche legate a i fattori religiosi o a tradizioni popolari (descritta molto bene nel libro “La dieta più antica del mondo ” di Fabio Piccini). Il digiuno è una misura salutistica per il nostro fisico appesantito da abitudini alimentari sbagliate: dato che molto spesso si mangia più di quanto è richiesto, un periodo di digiuno selettivo (come nella tradizione cristiana) o di rinuncia ad alimenti particolari come caffè o dolci per un limitato periodo di tempo può portare solo a benefici ed un generale alleggerimento per tutto l’apparato gastro-intestinale.
Nonostante quindi certi precetti religiosi siano oggi poco condivisi e seguiti, molte ricette nate per la Quaresima a base di pesce o legumi sono decisamente attuali e perfette per uno alimentazione sana ed equilibrata. Sul fatto poi che oggi, a causa degli allevamenti intensivi e della società globalizzata, la carne sia un alimento a più basso costo del pesce e delle verdure può essere di spunto di ulteriori e tristi riflessioni.
Ritengo tuttavia che molte abitudini alimentari tipiche del periodo della Quaresima siano condivisibili da chiunque voglia abbracciare uno stile alimentare salutare ed equilibrato