Le labiate o  lamiacee sono una famiglia di piante a cui appartengono la maggior parte delle piante aromatiche come l’origano, il timo, il basilico, il rosmarino, la maggiorana, la menta e molte altre. Erbe aromatiche e spezie sono da sempre utilizzate in cucina per insaporire gli alimenti, ma mentre le erbe aromatiche comprendono le foglie di piante prive di fusto legnoso, le spezie sono tratte dalla corteccia (ad esempio la cannella), dal frutto (il pepe), dai semi (la noce moscata) o da altre parti della pianta. Potremmo anche aggiungere in maniera un po’ semplicistica che le erbe aromatiche sono tipiche del bacino del Mediterraneo mentre la maggior parte delle spezie proviene dal Vicino o Lontano Oriente (1).

Molte piante aromatiche sono ricche di oli essenziali e metaboliti secondari che agiscono come composti farmacologicamente attivi. I metaboliti secondari sono prodotti dalla pianta soprattutto per motivi di difesa, per proteggersi dagli attacchi dei patogeni, per allontanare parassiti e predatori. Gli oli essenziali contenuti principalmente nelle foglie delle erbe aromatiche sono metaboliti secondari della pianta ricchi di terpeni e terpenoidi che mostrano elevata attività contro microbi come batteri, virus e funghi. Sono sostanze altamente lipofiliche, che passano facilmente attraverso la membrana delle cellule.

Il rosmarino (Rosmarinus officinalis) è una pianta sempreverde con una corteccia scagliosa e foglie verdi aghiformi. Le parti utilizzate sono le foglie ed i fiori. Gli oli essenziali di rosmarino hanno un forte potere antiossidante, antimicrobico e antifungino.
In particolare l’olio essenziale di rosmarino (ed anche quello di timo) ha dimostrato attività antivirale: in esperimenti in vitro è stato provato interferire con la trascrizione delle proteine Tat necessarie per la replicazione del virus dell’immunodeficienza acquisita (HIV) (2). Inoltre, è stato dimostrato che l’estratto di Rosmarino, contenete l’acido carnosico, possiede un forte potere inibente nei confronti della replicazione del Virus Respiratorio Sinciziale umano (hRSV), uno delle principali cause di una severa forma di infezione polmonare nelle basse vie respiratorie nell’uomo, per la quale non esiste vaccino o agente terapeutico (3).

La menta (Mentha piperita L.) è un altro membro molto noto della famiglia delle lamiacee, da sempre utilizzata in cucina per le sue proprietà aromatiche, ma che trova una sua utilizzazione anche in cosmetica ed in medicina popolare. E’ una pianta nativa dell’Europa, degli USA e del Canada ma è coltivata in ogni parte del mondo (1). E’ stata dimostrata avere proprietà anti-infiammatorie, antibatteriche e anti fungine. Recentemente sono state messe in evidenza anche proprietà antivirali della menta. In particolare l’estratto alcolico di menta è stato dimostrato avere attività virale contro il virus respiratorio sinciziale, andando a modulare l’eccessiva risposta infiammatoria mediata da TNFalfa e IL6 scatenata dall’ingresso del virus e provoca complicazioni aggiuntive all’iniziale infezione(4),
Sono stati inoltre riportati per l’estratto di menta effetti di inibizione della crescita virale in esperimenti in vitro contro il virus dell’Herpes ed il virus dell’HIV(5).

 

IN PRATICA

Rosmarino e menta, così come altre piante aromatiche come la maggiorana, il timo l’origano, possono essere utilizzate tutti i giorni per condire i piatti della nostra cucina. Anche se la  forma preferibile è quella fresca, la forma secca mantiene gran parte degli oli essenziali e quindi delle proprietà sopra elencate.
Rosmarino e menta possono essere anche utilizzati sotto forma di decotto. Il decotto di rosmarino è noto da tempo per le sue proprietà depurative e detossificanti nei confronti del fegato, ma può essere utilizzato anche come blando disinfettante per le vie aree superiori.
Si prendono 40gr di rosmarino (5-6 rametti sottili o le foglie più giovani) e si portano ad ebollizione per 5 minuti in un litro di acqua. Si spegne il fuoco e si lascia riposare per 15 minuti, prima di filtrarlo e assumerlo (maglio come bevanda calda). Per la menta io abbinerei qualche fogliolina (fresca o secca) ad un tè verde, ma anche ad una tisana con zenzero e limone può essere un’ottima soluzione

 

 

Bibliografia

1) MT. Murray, il potere curativo dei cibi. Edizioni RED
2) Feriotto G. Chemical Composition of Essential Oils from Thymus vulgaris, Cymbopogon citratus, and Rosmarinus officinalis, and Their Effects on the HIV-1 Tat Protein Function.   Chem Biodivers. 2018 Feb;15(2).
3) Antiviral activity of carnosic acid against respiratory syncytial virus. Shin HB, Choi MS, Ryu B, Lee NR, Kim HI, Choi HE, Chang J, Lee KT, Jang DS, Inn KS. Virol J. 2013 Oct 8;10:303. doi: 10.1186/1743-422X-10-303.
4) Li Y, et al., In vitro antiviral, anti-inflammatory, and antioxidant activities of the ethanol extract of Mentha piperita L. Food Sci Biotechnol. 2017 Nov 30;26(6):1675-1678
5) McKay DL, Blumberg JB. A review of the bioactivity and potential health benefits of peppermint tea (Mentha piperita L.). Phytother. Res. 20: 619–633 (2006)