Tutti sappiamo che il nostro stile alimentare può influire molto sulla salute e sul decorso di molte malattie. L’alimentazione può avere anche un ruolo curativo vero e proprio nei confronti di numerose patologie, come diabete, celiachia, e sindrome metabolica. Negli ultimi anni inoltre abbiamo assistito ad una vera e propria campagna mediatica sul ruolo dell’alimentazione come metodo per prevenire numerose malattie fra cui tumori, infarto, malattie cardiovascolari etc.. Secondo le previsioni dell’OMS nel 2020 la vera minaccia alla nostra salute sarà dato non dai tumori ma dalle malattie cronico-degenerative (Alzheimer, Parkinson), autoimmuni e infiammatorie (sclerosi multipla, artrite etc).
Già in passato alcuni medici illuminati si sono interessati a come l’alimentazione possa influire sulle malattie croniche, in particolare Catherine Kousmine e Jean Seignalet che hanno sviluppato una visione decisamente globale sulla condizione nutrizionale dell’uomo e delle sue malattie. Sul metodo Kousmine vi rimando al sito italiano molto interessante e completo. Vorrei invece soffermarmi sul metodo Seignalet.
 Jean Seignalet è stato un importante immunologo (precursore del trapianto di reni),  direttore del laboratorio HLA di Montpellier dal 1969 al 1999, ed anche specializzato in gastroenterologia ed ematologia. Seignalet ha definito l’alimentazione la terza medicina, per distinguerla dalla medicina tradizionale allopatica e dalla medicina omeopatica. A partire dal 1983 , dopo aver compreso che la medicina tradizionale non avrebbe migliorato lo stato delle malattie croniche, Seignalet ha iniziato ad interessarsi di nutriterapia ed ha elaborato la sua dieta ipotossica o ancestrale ben espressa nel libro “Alimentazione: la terza medicina” e ripreso da Jacqueline Lagacè del suo libro ” L’alimentazione antidolore”.
La dieta di Seignalet non è una dieta quantitativa , basata sul calcolo delle calorie ma una dieta qualitativa, fondata sulla natura degli alimenti. Secondo la sua teoria, il ritorno ad una nutrizione ancestrale, la sola adatta all’uomo, permette di ottenere successi là dove la medicina convenzionale non funziona o funziona solo parzialmente.

La dieta ipotossica di Seignalet consiste in un tipo di regime alimentare con precise regole i cui  fondamenti sono:

1. eliminazione dei latticini
2. eliminazione del glutine
3. cottura del cibo non oltre i 120 °C
4. controllo dell’acidosi tissutale
5. regolarità intestinale

 Seignalet ha raccolto una casistica molto ampia, circa 2500 pazienti affetti da 114 diverse patologie , ed ha diviso queste patologie in 3 gruppi:

  • autoimmuni
  • da incrostazione
  • da eliminazione

Il primo gruppo delle “malattie autoimmuni” include:
Artrite Reumatoide
Spondilite Anchilosante
Artrite Psoriasica
Polimialgia Reumatica
Reumatismo Infiammatorio
Sindrome di Siogren
Lupus Eritematoso Sistemico
Sclerodermia
Sclerosi Multipla
Celiachia
Sindrome di Guillame- Barrè

Il gruppo delle “malattie da incrostamento” include:
Fibromialgia
Artrosi
Tendiniti
Osteoporosi
autismo
Emicranie
Cefalee tensive
Depressione nervosa
Malattia di Alzheimer
Malattia di Parkinson
Diabete di tipo 2
Ipoglicemia
Ipercolesterolemia


Il gruppo delle “Malattie di eliminazione” include:
Coliti
Malattia di Crohn
Gastrite
Reflusso Gastro-Esofageo
Acne
Eczema/Dermatite atopica
Orticaria
Psoriasi
Bronchite Cronica
Asma
ORL recidivanti
Sinusite cronica

Seignalet consiglia di seguire la dieta rigorosamente per almeno un anno, anche se molti iniziano a trarne beneficio già dopo 3 mesi. Molto importante: la dieta Seignalet è solo un metodo complementare alla medicina tradizionale e non vuole assolutamente sostituirsi alle terapie farmacologiche ma solo migliorare la sintomatologia del paziente