I funghi sono organismi misteriosi e affascinanti: non possono essere considerati né piante né animali, ma rientrano in un regno a parte, quello dei funghi appunti. Anche se per molto tempo la scienza li ha annoverati più vicini alle piante che all’uomo, l’assenza del pigmento clorofilla e di conseguenza della fotosintesi clorofilliana li fa annoverare maggiormente vicini agli animali che alle piante stesse.
Quando si parla di funghi si comprendono tre categorie principali: i lieviti (unicellulari) fondamentali per i processi di lievitazione del pane o fermentazione alcolica, le muffe (pluricellulari) importanti produttori di antibiotici e i macrofunghi (pluricellulari), quelli che siamo comunemente abituati a vedere nei boschi.      
Per quanto riguarda l’ambiente, i funghi svolgono un ruolo essenziale negli ecosistemi naturali, in quanto possono essere simbionti, parassiti o decompositori e oggi rappresentano una importante speranza per il recupero ambientale nonché per la bonifica di terreni inquinati.

Da un punto di vista nutrizionale funghi possono essere utilizzati dall’uomo per alimentarsi (funghi edibili) oppure come importante fonte di principi attivi (funghi medicinali).
Dal punto di vista alimentare i funghi sono composti per quasi il 90% da acqua e apportano pochissimi grassi e calorie (100g di funghi porcini apportano 26 Kcal). La maggior parte di queste calorie deriva da un tipo particolare di polisaccaridi, i betaglucani, caratterizzati da una importante azione antiinfiammatoria. I funghi sono per lo più fonti di fibra insolubile, e quindi particolarmente utili per mantenere in salute la flora batterica intestinale e garantire il buon funzionamento dell’intestino. Contengono anche tracce di proteine vegetali e una buona quantità di vitamine e sali minerali come potassio, fosforo, calcio e ferro: possono essere quindi inseriti in una corretta ed equilibrata alimentazione a patto che vengano ben tollerati dall’organismo e fegato. In particolare sarebbe meglio evitare l’associazione di funghi e fritto, proprio per evitare un appesantimento epatico.

Alcuni funghi sono noti inoltre per le loro qualità terapeutiche: Il Ganoderma Lucidum (o Reishi), è stato descritto in medicina tradizionale cinese 200 anni prima della nascita di Cristo  ed è da allora considerato uno dei rimedi antiaging più potenti (era anche definito fungo dell’immortalità). Gli studi scientifici oggi ci dicono che il Reishi è ricco di germanio organico e sostiene i normali processi di guarigione. Il Reishi è stato dimostrato avere importanti proprietà benefiche fra cui: protezione del cuore, miglioramento la funzione neuromuscolare cardiaca, azione antiossidante, e controllo dell’ipertensione ed azione antiossidante.

Risulta quindi molto attuale conoscere meglio i funghi ed inserirli nella nostra alimentazione quotidiana: fra quelli che possiamo comunemente trovare nei negozi o supemercati ricordo i comuni prataioli, pioppini, pleorotus (detto anche orecchietta o gelone) ed il re incotrastato, il porcino.
Sono molto utili anche nelle diete dove svolgono un ruolo importante di controllo della fame e miglioramento del senso di sazietà, oltre che migliorare il gusto e la palatabilità di molti piatti comuni