Il dimagrimento è un processo fisiologico che comporta una perdita di massa grassa  con un possibile e conseguente calo di peso, cioè della massa corporea che misuro sulla bilancia.

La massa grassa nel nostro corpo è costituita da tessuto adiposo che svolge funzioni fisiologiche importanti:

  • è una importante riserva energetica
  • permette il corretto isolamento termico
  • protegge gli organi interni del corpo
  • rappresenta una fonte di ormoni
  • svolge una funzione plastica-estetica con distribuzione in particolari distretti e conseguente modellamento della forma del corpo

In linea generale, la dieta per il dimagrimento è un delicato processo di intervento sui processi metabolici dell’organismo, che possono esistere nell’individuo in forma errata da anni. Per dimagrire occorre porre il corpo in condizioni di catabolismo, cioè di demolizione dei tessuti di riserva a scopo energetico. Diverso dal dimagrimento è il deperimento, in cui avviene una perdita di peso corporeo ma purtroppo conseguente alla perdita di liquidi e di massa magra (muscoli ed ossa).
Il processo dimagrante si basa su tre principali fattori, che a seconda del tipo di dieta possono prevalere uno sull’altro:

  • Diminuzione delle calorie introdotte: gap calorico tra energia introdotta con gli alimenti (inferiore) ed energia consumata dalle cellule (diete ipocaloriche)
  • Aumento delle calorie consumate: aumento dell’attività fisica e del metabolismo tramite l’associazione di diete moderatamente ipocaloriche con attività motoria e sportiva di tonificazione e potenziamento muscolare (regimi equilibrati)
  • Composizione degli alimenti: aumento della componente di proteine e grassi a sfavore dei carboidrati ( diete iperproteiche, chetogeniche, paleodieta)

In tempi come questi dove la dieta chetogenica è tornata alla ribalta e sembra essere l’unico modello di dimagrimento efficace, è interessante riportare qua uno studio del 2005 pubblicato su Jama. Lo studio condotto su 811 adulti paragona la dieta Atkins,  Ornish, Weigh Watchers e la dieta a zona. i risultati dell’articolo mostrano una perdita di peso di 3-4 kg dopo 2 anni nei soggetti appartenenti allo studio senza differenze significative fra il tipo di dieta.  Si giunge ad una importantissima conclusione: non è il tipo di dieta responsabile del dimagrimento quanto il livello di aderenza alla dieta, cioè quanto la persona riesce a seguire quel particolare regime alimentare.

Quindi se la dieta è coerente con uno dei tre principi esposti sopra (riduzione calorie, aumento attività fisica o diversa composizione degli alimenti )scegliere una dieta piuttosto di un’altra (parlando di diete basate su un razionale scientifico) è poco importante ai fini del risultato, a patto che la persona segua seriamente il regime alimentare proposto.

La scelta della dieta può essere determinante per conseguire un buon dimagrimento solo perchè un tipo di dieta può essermi più congeniale di un altro rispetto al mio stile di vita o ai miei gusti.