Come spesso abbiamo detto il modo in cui mangiamo rappresenta una parte fondamentale del nostro stile di vita ed influenza pesantemente lo stato di salute del nostro corpo.
Il cibo “buono” ha proprietà benefiche e quasi “medicamentose” mentre gli alimenti raffinati o di bassa qualità possono avere effetti devastanti sul nostro organismo, interferendo con la nostra lucidità, vitalità e portando ad un aumento di grasso indesiderato (spesso il sintomo più ovvio da collegare all’alimentazione, ma non il solo).
Con una corretta scelta dei cibi si può ottenere non solo il controllo del peso corporeo ma anche rafforzare i punti di debolezza di ogni singolo individuo.  E’ essenziale quindi fornire all’organismo una dieta ottimale per il suo corretto funzionamento e per ristabilire l’equilibrio salute-malattia.
Tuttavia alcune cose sono cambiate da quando Ippocrate, nel V secolo avanti Cristo, diceva Lasciate che il cibo sia la vostra medicina e la vostra medicina sia il cibo”.  La qualità dei cibi di oggi è molto impoverita a causa dei processi di agricoltura e allevamento intensivi, i processi di conservazione e raffinazione per cui la maggior parte delle persone non riesce a ricevere dal cibo tutte le sostanze di cui ha bisogno.
Per questo in alcuni casi  è consigliabile supplementare la nostra alimentazione con integratori alimentari: è il caso di deficit strutturali (come carboidrati, proteine o grassi) o microstrutturali (vitamine e sali minerali) oppure per sostenere il microbiota (la massa di batteri che vive nel nostro intestino, dal peso uguale a quello del nostro cervello!).
Inoltre possiamo utilizzare anche rimedi provenienti dal mondo delle piante o dei funghi (fitoterapia e micoterapia) per migliorare deficit enzimatici o migliorare il metabolismo di carboidrati e lipidi.  Pochi sanno ad esempio che il fungo Hericium erinaceus può essere utilizzato per le problematiche gastriche, grazie alla sua attività antinfiammatoria, cicatrizzante e alla capacità di rigenerazione delle mucose. Oppure che l’iperico (erba di san Giovanni) ha proprietà antidepressive quasi pari ai farmaci inibitori della ricaptazione della serotonina (fluoxetina per capirci)
Nel campo dell’integrazione importantissimi progressi stanno arrivando inoltre dallo studio della metabolomica, la scienza che studia i prodotti che risultano dalle reazioni chimiche che avvengono nei nostri corpi: i metaboliti.
Oggi la metabolomica è considerata come il metodo più rappresentativo per valutare lo stato della nostra salute, uno strumento che ci può  permettere di ripristinare la normale funzionalità attraverso la dieta e integrare i cofattori che mancano.

E questo secondo me sarà il campo dove sempre più ci indirizzeremo in futuro come professionisti della nutrizione.